Convegno promosso dalla prof. Mantovani in collaborazione con il Cat Lab e l’associazione culturale Quality life management (6/3/15) a San Ferdinando (R.C).
I lavori si sono aperti con la relazione della prof Mantovani dal titolo: Beni Culturali, ambientali, ed enogastronomia come “ poliprodotto “ per un turismo di eccellenza basato sulla riqualificazione dei servizi e delle accessibilità logistiche; con l’utilizzo del Fondo economico già disponibile nel programma UE 2007-2015 con dotazione di € 2.6 miliardi.
La relazione era da premessa per un progetto di riqualificazione delle aree calabresi, limitrofe al fiume Mesima. Le aree individuate avrebbero le potenzialità per un turismo culturale ambientale di eccellenza in quanto si uniscono a paesaggi mozzafiato dell’ Aspromonte, gli scavi archeologici di Medma, Colonia fondata da Locri nel VI secolo a.C. e prodotti enogastronomici della Dieta Mediterranea che proprio a Nicotera
fu codificata tra il 1957 e il 1960 dal professore americano Ancel Keys.
In Calabria ed in particolare a Nicotera, egli istituì il laboratorio vivente per lo studio sperimentale del Seven Countries Study . Attraverso quelle acquisizioni scientifiche giunse alla conclusione che ha portato ad evidenziare come il regime alimentare adottato dai residenti in zona, non provocasse problemi di infarti, ipertensione e obesità. La Dieta Mediterranea, inserita nella lista del patrimonio immateriale dell’ Unesco per la seguente motivazione “è molto di più di un mero regime alimentare ma è un insieme di fattori culturali e identitari” .
La Dieta Mediterranea come Valorizzazione dei prodotti enogastronomici e turistici
I prodotti calabresi della “Dieta Mediterranea” potrebbero essere valorizzati attraverso un brand che garantisca le filiere produttive storiche in chiave contemporanea, ossia sviluppando o le tradizionali imprese di famiglia o i consorzi o cooperative o i piccoli coltivatori in ambito web, nel mondo dei social e sui canali e-commerce.
Oltre alla vendita di prodotti agroalimentari la Dieta Mediterranea potrebbe essere un volano per un turismo esperienziale enogastronomico promosso attraverso il product placement in film o documentari.
Il Product Placement è l’inserimento di un prodotto o di un brand, in un contesto narrativo che potrebbe essere un film e i prodotti da veicolare dovrebbero essere sia le affascinanti località calabresi luoghi della produzione agroalimentare di qualità, sia i prodotti stessi. Le produzioni cinematografiche si sono dimostrate un veicolo molto importante per valorizzare sia location che prodotti. E’ infatti stata studiata una particolare tipologia di turismo, definito cineturismo ossia il turismo che si sviluppa in un luogo dopo essere stato location di un film o di una serie televisiva di successo. Mantovani ha studiato il particolare caso del cineturismo sviluppato in Sicilia, a Ragusa dopo la produzione televisiva del Commissario Montalbano (studio Mantovani ICOMOS, 2014) che ha registrato un indice differenziale di sviluppo turistico Mantovani molto elevato.
Lo Studio ha evidenziato che in 12 anni di trasmissioni della fiction le attività commerciali, nei settore della ristorazione, dell’ enogastronomia e della ricettività ossia di quelle attività collaterali legate al turismo, hanno avuto un incremento per la provincia di Ragusa di oltre 10 volte rispetto alla Sicilia il cui incremento è stato di 2,6 volte e di 1,27 volte per l’ Italia. Lo studio evidenzia inoltre un fattore molto importante ossia che il numero dei residenti nella provincia di Ragusa ha avuto un incremento del 0,04 % in controtendenza rispetto alla Sicilia che ha avuto un calo dell’ 0,02%.
Un significativo esempio di product placement per la valorizzazione territoriale potrebbe essere il film Wild (Jean-MarcVallèe Usa 2014) in cui la protagonista attraversa a piedi, in solitudine le 1100 miglia della Pacific Crest Trail.
La pellicola oltre a promuovere i luoghi pubblicizza prodotti sportivi (scarponi, sacchi a pelo, zaini, libri, soft drinks) e l’Università californiana di Berkley.
Il secondo intervento è stato del prof. Giuseppe Bombino
Presidente Ente Parco dell’Aspromonte con relazione : Aspromonte da luogo della marginalità al paesaggio culturale che ha evidenziato come avesse finanziamento il film “Anime nere” diretto da Francesco Muzi, ispirato al romanzo dell’africese Gioacchino Criaco, proprio nella speranza di valorizzare Aspromonte e Africo. Il film, nonostante abbia vinto ben 9 premi:
non ha sortito all’ effetto desiderato del Presidente, ossia l’arrivo di turisti in quanto per la trama terrorizzava il potenziale turista.
Anche la critica straniera ha apprezzato la pellicola. In occasione del Festival internazionale del Cinema di Toronto (ottobre 2015) è stato comprato da molti paesi. E’ da ricordare che il Canada e Toronto, in particolare si sono sviluppate grazie al lavoro di tanti calabresi che sono emigrati all’ inizio del ‘900. Le comunità calabresi in Canada e nel nord America sono numerose e molo influenti e con elevato potere d’acquisto. Il film avrebbe potuto suscitare l’ interesse alla visita della Calabria per un ritorno alle radici in particolare per le seconde generazioni di calabresi alla riscoperta della terra dei loro avi dalla quale erano partiti con la valigia di cartone in cerca di una vita migliore..
La relazione del funzionario della Provincia dott. Forestieri, metteva in evidenza le criticità presenti in relazione al tasso d’inquinamento del corpo idrico. Il dott. Carmelo Basile A.D dell’ azienda Fattoria della Piana ha illustrato una possibile soluzione delle criticità del fiume in fatto di inquinamento anche attraverso la realizzazione di impianti di fitodepurazione così come già realizzato nella sua azienda.
Il prof. Luigi Casanova Vice Presidente Commissione internazionale per la protezione delle Alpi (CIPRA) ha illustrato il modello esistente in Trentino di Progetto pilota UNESCO bene misto cultura-Natura che poteva essere preso come modello per la Calabria.
Dott.ssa Patrizia Nardi Assessore alla cultura Comune di Reggio Calabria Buone pratiche e percorsi d’eccellenza in Calabria. La rete delle grandi macchine a spalla italiane patrimonio UNESCO
Tutti i relatori sono stati pienamente d’accordo sulla pregevole iniziativa di utilizzare anche per la Calabria il modello già collaudato in Trentino.
Qualche mese dopo la prof. Mantovani prese atto che le Amministrazioni pubbliche avevano altre priorità ed il progetto faraonico si è tradotto in….Tarallucci e vino…….ma che tarallucci e che vino!!!!!!!